JONATHAN TORGOVNIK
Nel cortile del cinema "Roopam" a Chennai (Madras). Un ragazzo allunga la mano, cercando di toccare le labbra di un'immagine dipinta in format gigante della sua attrice preferita.
Come nei treni che dispongono di scomparti speciali per le donne, ci sono anche botteghini separati per le donne. Questo deriva dalla norma sociale secondo la quale le donne non dovrebbero aver bisogno di entrare in stretta vicinanza con uomini estranei.
Cartellone pubblicitario cinematografico che pubblicizza il film "Pukkar" e un elefante che si fonde con il traffico dell'ora di punta su Juhu Beach Road, Mumbai (Bombay).
Un membro del personale del cinema itinerante di Amar riavvolge la pellicola tra gli spettacoli, sulla riva del fiume dove il cinema si è accampato nel villaggio di Palli.
Amar Touring Cinema si è accampato nel villaggio di Palli, con Kisan l'operatore del proiettore seduto sul camion.
Bollywood dreams
Il cinema masala - una formula popolare che combina azione, romanticismo, violenza, musica, danza e morale - raccoglie ogni giorno in India quattordici milioni di spettatori. Jonathan Torgovnik (Tel Aviv, Israele, 1969), è rimasto impressionato da questo fenomeno: “In India il cinema è proprio come una religione”, commenta l’autore. E prosegue: “Come si va al tempio per venerare gli dei, così si va al cinema per adorare attori che uccidono dieci persone con un pugno e si innamorano di belle eroine”. Torgovnik, però, è andato oltre la facile ironia occidentale sui cliché di questo cinema nazional-popolare, prevedibile e improbabile allo stesso tempo, per cogliere, con curiosità e rispetto, tutti gli elementi che compongono il fenomeno.
Tutte le immagini © Jonathan Torgovnik
| SCHEDA TECNICA | |
| numero opere | 40 immagini a colori |
| formato fotografie | 50x60 cm |
| cornici | 60x80 cm, alluminio con vetro |
| catalogo | Jonathan Torgovnik, Bollywood Dreams, ed. Phaidon, 2003, inglese, 122 pagine |
| curatela | Enrica Viganò |